Telemedicina
- Avv. Elena Cassella
- 28 giu 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Nell’era della digitalizzazione creare spazi da dedicare alla telemedicina equivale ad accogliere una sfida tanto innovativa quanto affascinante.
Preservare lo scopo principe della umanizzazione delle cure coniugandolo al contempo con nuove tecnologie, consolidando e rendendo più forte il legame medico paziente è operazione complessa e delicata.
Così come tradizionalmente definita la telemedicina è ”l’insieme di strumenti e processi innovativi utili a permettere la comunicazione a distanza tra medico e paziente, agevolando l’erogazione di servizi sanitari, dalla diagnosi alla terapia fino ai controlli a distanza”.
Attraverso la stessa opera paradossalmente una maggiore cifra d’ascolto e d’empatia. E’ innegabile che sono proprio queste nuove modalità telematiche a rendere più facile l’incontro tra le due parti in causa abbattendo barriere spazio temporali, attenzionando ancor di più modalità espressive attraverso le quali raggiungere i pazienti.
Si presenta molto concretamente come una nuova realtà che lungi da voler divenire un sostituto della visita in presenza si affianca piuttosto alla stessa per diventare opportunità di uguaglianza e benessere.
A seguito del sopraggiungere della pandemia è riuscita a ritagliarsi sempre più un ruolo di primissimo ordine. Ricordiamo tutti quando fosse importante da un lato in quel periodo minimizzare gli accessi in ospedale a causa del virus e dall’altra come essenziale fosse continuare a prestare cure erogando servizi insostituibili.
Ed è stata proprio l’utilizzo di queste nuove modalità sanitarie a permettere di creare situazioni in cui il professionista della salute e il paziente potessero dar vita ad una nuova dimensione tutta protesa verso la stessa complicità, collaborazione, attese e aspettative.
All’interno della sua definizione sono ricompresi diversi possibili servizi quali la tele-visita, il tele-consulto medico, la tele- consulenza medico-sanitaria, la tele-assistenza da parte di professioni sanitarie, la tele- refertazione, il tele-monitoraggio, la tele-riabilitazione.
A chiarire i termini della questione numerosi convegni tra i quali ne ricordiamo uno tenuto il 16 giugno a Catania in cui relatrice è stata l’Avvocato Elena Cassella.
E’ fondamentale tenere a mente che affinchè un progetto come questo possa riscuotere sempre più successo accanto al ruolo svolto dalla nuova tecnologia dovranno considerarsi diverse altre variabili non ultimo lo sviluppo di competenze idonee per tutti gli attori coinvolti, medici pazienti.
Pensiamo al tema delle specialità cliniche dove la globalità della valutazione del paziente può risultare estremamente complessa, o ancora al tema del tele-monitoraggio: in questa prospettiva la creazione di collegamenti, la condivisione di dati resi possibili attraverso queste vie garantiscono un alto grado di efficienza ed efficacia.
Potenziamento dei collegamenti, abbattimento dei costi, sono soltanto alcuni dei benefici apportati dalla telemedicina: connubio perfetto tra nuove tecnologie di comunicazione e modalità tradizionali di assistenza medica.
Tecnologia e scienza medica capaci insieme di unire due aspetti tanto speculari quanto differenti: utilizzare l’immenso mondo digitale all’interno di intere branche della medicina strumentali ed efficienti per un miglio risultato clinico e relazionale.
Per questo l’auspicio è che s’incrementino risorse da destinare alla stessa e contemporaneamente se ne acceleri la diffusione per l’abbattimento di tutte quelle disuguaglianze non ultime culturali e sociali attraverso cui poter affermare pienamente che il diritto alla salute è un diritto per tutti.

Comments